Letteralmente coworking significa lavoro in collaborazione, nella pratica si tratta di condividere ambienti di lavoro con diversi professionisti, e quindi potremmo trovare:
una soluzione in cui all’interno di un ufficio, ogni professionista userà una stanza a secondo dei giorni ed orari concordati con il gestore dell’ufficio. In questo caso il professionista, lavorando da solo all’interno di una stanza e pertanto potrà godere di maggior privacy.
In alternativa, si potrebbe trovare un ambiente open-space, con diverse postazioni di lavoro in uso a diversi professionisti che possano avere la stessa specializzazione lavorativa o meno. In questo caso a discapito di una maggior privacy, vengono favoriti i rapporti sociali tra professionisti.
In entrambi i casi tutti i professionisti sono indipendenti tra loro, quindi ognuno lavora per se stesso.
Il Contratto di coworking
Il Contratto di coworking rientra tra i contratti atipici, pertanto non è regolamentato dal codice civile o da una normativa. Allo stesso viene applicato l’Art. 1322. (Autonomia contrattuale). Le parti potranno liberamente determinare il contenuto del contratto nei limiti imposti dalla legge e dalle norme corporative.
Oggetto del contratto
A fronte di un pagamento, il titolare dell’ufficio mette a disposizione dell’utilizzatore che nel caso specifico viene nominato anche coworker, una postazione di lavoro ed i servizi annessi.
La durata del contratto
Per il contratto di coworking a differenza del contratto di locazione commerciale che prevede una durata minima di 6 anni, non è prevista una durata minima o massima. Generalmente il titolare dell’ufficio propone al futuro coworker la durata del contratto e comunque le parti in autonomia decidono la durata della prestazione. La stessa spesso prevede un tacito rinnovo ed un tempo minimo di recesso da parte dell’utilizzatore 30/60 giorni.
Spazi nel coworking
Gli utilizzatori, oltre a poter usare l’ambiente a loro riservato, potranno usare gli spazi comuni quali: sala d’attesa per i loro clienti, ambiente ristoro e/o lettura se presente, bagno, ambienti esterni condivisi se esistenti ed altro.
Servizi offerti al coworker
Il coworking per essere tale deve prevedere a fronte del pagamento di un canone, oltre ad un ambiente lavorativo, la messa a disposizione di servizi da parte del gestore ed a favore dei coworkers. Il gestore dell’ufficio potrebbe prevedere: l’uso della rete wi-fi, l’uso di macchinari di sua proprietà, i costi per la pulizia ecc…
Regime fiscale e registrazione
Il canone riportato nel contratto di coworking è soggetto all’applicazione dell’aliquota iva ordinaria. Per quanto riguarda la registrazione del contratto, non vi è l’obbligo, a meno che nascano delle controversi tra le parti ed il contratto debba essere usato in sede giudiziaria. La registrazione del contratto è soggetto al pagamento della tassa fissa.
Il vantaggio del coworking
Il vantaggio principale del coworking è dato dal poter prestabilire il costo per la location della tua impresa. Pagherai un canone prestabilito per poter utilizzare una postazione di lavoro già arredata e pronta all’uso. Così facendo non riceverai bollette per l’energia elettrica, acqua, gas, condominio, spese pulizia, connessione wi-fi, tassa rifiuti e quant’altro.
Chi sono i principali utilizzatori del coworking
La formula del coworking è principalmente interessante per i seguenti soggetti:
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- Professionisti che prestano i loro servizi in zone diverse;
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- Professionisti che non userebbero tutti i giorni l’ufficio;
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- Nuove imprese che vogliono testare la riuscita dell’attività senza impegnare molti capitali;
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- Imprese già affermate in un territorio che prima di aprire un nuovo ufficio, vogliono provare a la riuscita del loro business in un territorio diverso senza impegnare grandi capitali.
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